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Ponza e Palmarola

Le isole Pontine sono delle vere e proprie perle facilmente raggiungibili da Roma. Si tratta di 6 isole di origine vulcanica: Ponza, Palmarola, Gavi, Zannone, Ventotene e Santo Stefano. Gavi è poco più di uno scoglio. Zannone è un’isola disabitata, un tempo di proprietà dei Casati Stampa dove è visibile una villa ormai in rovina appartenuta alla stessa famiglia prima che fosse travolta dagli scandali e dalla cronaca nera mentre Santo Stefano è un’isolotto dove si trova un penitenziario in disuso e in cui fu rinchiuso Sandro Pertini. Lo scorso anno ho avuto modo di visitare Ventotene, un’isola bella con mare pulito ma con poche spiagge davvero particolari. Mi ha sicuramente colpito più per la sua storia. Qui infatti fu relegata Giulia, la bellissima figlia di Ottaviano, a causa della sua condotta “licenziosa” e non proprio consona ai dettami dell’Impero. Con il tempo su quest’isola furono confinate altre donne della famiglia Julia. Agrippina Maggiore, confinata dall’Imperatore Tiberio, morì di fame e di stenti. Fu relegata su quest’isola ed uccisa da sicari dell’imperatore Nerone anche Ottavia, prima moglie dell’imperatore e da questi ripudiata per sposare Poppea. Si racconta che, proprio su suggerimento della stessa, ne fu ordinata l’uccisione e la testa fu recisa e portata a Roma come trofeo.

Ponza e Palmarola hanno invece conquistato il mio cuore. Ogni anno torno per qualche giorno, soprattutto quando inizia il caldo e più intensa è la voglia di fuga dalla calura della città. Poche ore da Roma e ci si ritrova in un paradiso dove la natura si è sbizzarrita. Faraglioni, rocce, archi naturali in mezzo al mare e alte falesie caratterizzano queste due isole. Difficile non rimanere abbagliati da tanta bellezza, così prorompente e variegata.

L’acqua cristallina va dal turchese al color smeraldo. Quest’anno non speravo affatto di poterci andare a causa dell’epidemia di Covid. Invece, per il ponte del 2 giugno sono riuscita a prenotare e ad andarci, essendo possibile muoversi all’interno della propria Regione. Pochi turisti e poche strutture già aperte. In questo contesto abbiamo vissuto l’isola appieno in completo relax e senza caos. Ponza è raggiungibile con traghetti ed aliscafi dal porto di Formia, Anzio, Terracina e San felice Circeo. In piena stagione avete un’ampia scelta di orari e zone in cui partire. Da Roma sicuramente la località più comoda e vicina è Anzio.

Giro dell’isola in barca e spiagge

La prima cosa che si ammira dal mare, mano a mano che ci si avvicina all’isola, è il caratteristico e pittoresco villaggio di case color pastello ed intorno le alte scogliere e colline verdeggianti disseminate di fichi d’india. Al porto ci sono vari ristoranti e bar con i tavolini all’aperto e dal molo partono numerose escursioni intorno all’isola o per l’isola di Palmarola. Qui in zona porto potete noleggiare anche un gozzo con o senza marinaio per poter girare l’isola per conto vostro. Quest’anno abbiamo scelto un alloggio in località Santa Maria , a 10 minuti a piedi dal porto.

Non abbiamo preso un motorino a noleggio avendo intenzione di prendere una barca per entrambi in giorni in cui siamo stati a Ponza. Se alloggiate in zona “Le Forna” o semplicemente volete trascorrere una giornata di mare andando alle Piscine naturali o a Cala Feola vi conviene prendere un motorino a noleggio così da potervi muovere facilmente e poter raggiungere in serata la zona del porto dove si concentrano più ristoranti e bar. Indubbiamente l’isola di Ponza la si apprezza appieno se la girate in barca. Molte spiagge, a causa del dissesto geologico, sono chiuse al pubblico e possono ammirarsi solo dal mare. Ad esempio Cala Luna, una spiaggia a mezza luna con una parete rocciosa imponente ed impressionante è completamente inagibile ma la si può godere dal mare su una barca o ancor meglio, al tramonto, rimanendo sopra una terrazza che affaccia su questo luogo meraviglioso.

Credo che il tramonto più bello dell’isola sia proprio qui, dunque è un appuntamento imperdibile e super consigliato.

Il primo giorno abbiamo preso una barca con marinaio e da questi ci siamo fatti portare in alcune baie da noi particolarmente amate. Abbiamo evitato di fare tutto il giro dell’isola ma a voi che andate per la prima volta lo consiglio. Abbiamo fatto una prima e bella sosta presso lo scoglio chiamato “Arco del Parroco”.

Apparentemente si tratta di uno semplice scoglio ma se vi avvicinate a nuoto vi renderete conto che c’è un’apertura nella roccia e inoltrandovi all’interno vi troverete davanti un tunnel che vi conduce dall’altra parte dello scoglio. La cosa più strabiliante è che all’interno del tunnel penetra la luce del sole dal basso e l’acqua assume un colore azzurro meraviglioso ed ipnotico. Se doveste fare il giro in barca fatevi condurre dal marinaio in quel punto e provate a percorrere il tunnel a nuoto (unico modo possibile!), sarà un’esperienza meravigliosa.

Poco distante da questo scoglio c’è invece un arco naturale, maestoso e bellissimo. Si erge in mezzo al mare e la sua forma è così perfetta che sembra modellato da mano umana. Non è mai capitato negli anni passati che fossimo completamente soli in questo punto della costa. Normalmente decine di barche circondano l’arco ed è quasi impossibile scattare una bella fotografia senza avere intrusi intorno.

Questa volta invece ci siamo soffermati a lungo qui e abbiamo fatto una bella e lunghissima nuotata passando anche sotto l’arco.

Ma Ponza è ricca di calette, anfratti, grotte marine e scogli ammantati da leggende e storie particolari. Ad esempio mi ha colpito molto la bellezza dei faraglioni di Lucia Rosa. Si racconta che proprio dal punto più alto dei faraglioni si sia gettata in mare una giovinetta per porre fine alle sue pene d’amore. I faraglioni sono dedicati a lei.

Così come molto interessanti sono le grotte di Pilato. Se scegliete di fare il giro dell’isola in barca potrete vederle più da vicino ma senza entrare poiché c’è il divieto. Si tratta di ben 5 grotte scavate dall’uomo e collegate tra loro da cunicoli sottomarini che si uniscono ad una grande vasca esterna. Sono di epoca romana e servivano per allevare le murene.

Meraviglioso è il faraglione chiamato Monte della Guardia dove si trova il faro della Guardia. Visto dal mare è davvero molto imponente. C’è anche un sentiero purtroppo non proprio agevole che conduce al Faraglione ( noi abbiamo provato a percorrerlo ma purtroppo non ci siamo riusciti, forse abbiamo sbagliato strada ma mi sono ripromessa di riprovarci la prossima volta che sarò a Ponza).

Tra le spiagge più belle e particolari di Ponza segnalo “Le piscine naturali”.

Si tratta di un’insenatura caratterizzata da due piscine naturali e riparate dal vento tanto da diventare rimessa per barche dei pescatori. Si raggiunge dopo aver percorso circa trecento gradini ma si tratta di un percorso assolutamente fattibile sia in discesa che in salita. Sulla spiaggia troverete un piccolo stabilimento che noleggia ombrelloni e sdraio e funge anche da bar. Se invece volete andare in una spiaggia sabbiosa e ben attrezzata vi consiglio il “Frontone”. Potete raggiungerla sia con un taxi boat oppure, se amate camminare, potete raggiungerla anche attraverso un sentiero (circa 30 minuti di cammino).

IL GIRO IN BARCA A PALMAROLA

Il giorno successivo abbiamo deciso di fare il giro in barca intorno all’isola di Palmarola. Anche questa volta abbiamo noleggiato un gozzo con marinaio ma se volete potete partecipare ad un’escursione di gruppo al costo di € 35 con pranzo a bordo incluso. Ad attenderci in barca c’era Silverio. Ponzese doc che nell’arco dell’intera giornata ci ha portato nelle calette più belle di Palmarola allietando la nostra visita con il racconto di tanti aneddoti interessanti. Silverio è un nome tipico dell’isola di Ponza. Molti infatti portano questo nome in onore del Santo Patrono che viene festeggiato il 20 giugno. La festa patronale è molto caratteristica. Quest’anno, a causa del Covid, non sarà celebrata. Si tratta di una processione in cui le reliquie del Santo e la statua stessa vengono portate per le vie di Ponza. Alla processione via terra segue in contemporanea una processione di centinaia di barche gremite di persone che segue il santo via mare. Immaginate quanto debba essere suggestivo vedere così tante barche riverse in mare che lentamente avanzano al ritmo dato dalla processione via terra. Quante luci, colori e che clima gioioso!

La tratta da Ponza a Palmarola dura circa 40 minuti in cui vi sarà possibile ammirare per un bel tratto la costa di Ponza finché a largo vi apparirà sempre più vicina questa meravigliosa isola, chiamata così perché qui cresce spontaneamente una specie di palma nana. Palmarola è considerata tra le isole più belle del mondo. Come non essere d’accordo!

Si tratta di un’isola quasi disabitata e incontaminata. Esiste un solo ristorante/bar attivo nel periodo estivo e poco distante una grande villa nascosta da una ricca vegetazione appartenete alla famiglia Fendi. In questa parte dell’isola, chiamata Cala del Porto o spiaggia della maga Circe , si trovano anche una serie di case grotte. Sono interamente scavate sulla collina di tufo prospiciente la spiaggia ed un tempo erano utilizzate dai contadini di Ponza come depositi per gli attrezzi agricoli. Fino a qualche anno fa la zona era coltivata. Oggi queste case grotte sono state ristrutturate e in estate vengono affittate ai turisti. Qui a Cala Porto è visibile anche l’imponente faraglione sulla cui sommità si trova la cappella dedicata a San Silverio.

Il resto dell’isola è completamente disabitata e selvaggia. La nostra prima tappa è stata Cala Brigantina. Si tratta di una meravigliosa insenatura riparata dai venti e anche dalla vista umana, complici una serie di scogli che rendono quella baia completamente nascosta. Si racconta che qui, i pirati che nel medioevo facevano scorrerie nel mediterraneo, trovassero rifugio e nascondiglio. L’acqua è di un color turchese abbagliante.

Il nostro tour prosegue con tappa ai faraglioni di Mezzogiorno e l’attraversamento in barca di un tunnel o grande arco che conduce all’interno di una cala riparata. Una vera emozione per la bellezza del paesaggio e per il colore dell’acqua di un verde smeraldo intenso. Proprio in questo punto riparato, Silverio ci ha indicato una grotta dove era possibile nuotare all’interno e sbucare direttamente da un’altra grotta poco distante. Due grotte comunicanti tra di loro e collegate da un tunnel stretto e completamente al buio. Dopo poche bracciate all’interno della grotta, lo spazio si restringe fino a diventare uno stretto corridoio quasi circolare che ti immette nell’altra grotta. Silverio ci ha consigliato di attraversare questo tunnel a patto di non avere problemi con il buio. Effettivamente l’esperienza è stata fantastica perché il luogo è meraviglioso ma che brividi e che ansia quando mi sono trovata completamente al buio!

La costa è piena di calette riparate, faraglioni imponenti e scogli dalle forme più bizzarre rinominati con i nomi dell’immagine a cui essi rimandano. Così, lungo il tragitto, ci si imbatte nello scoglio suvace (cala brigantina) chiamato in questo modo per la sua forma simile al pesce suvace, una sorta di sogliola o nello scoglio scuncillo, per la somiglianza a una conchiglia, o negli scogli piatti per la loro forma appiattita ed ancora negli imponenti faraglioni di un colore nero lucidissimo perché composti da ossidiana e meglio conosciuti come “le galere“.

Numerose sono le grotte marine di una bellezza travolgente. Insomma difficilmente durante il tour ci si annoia. Anzi per una giornata intera sarete accompagnati da stupore e meraviglia.

Di estrema bellezza è quella parte di costa che viene definita La Cattedrale per la sua somiglianza ai pilastri di una cattedrale gotica. Si tratta di una serie di grotte strette e alte in basalto e a guardarle sembrano le volte e i pilastri di una chiesa medievale. Le grotte della Cattedrale possono essere esplorate con maschera e boccaglio. Il buio delle grotte è interrotto da punti in cui filtra la luce donando all’acqua un colore azzurro meraviglioso.

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