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Roma sconosciuta e segreta : il Cimitero Acattolico o Protestante

Molti ignorano l’esistenza di questo luogo meraviglioso o pur conoscendolo non l’hanno mai visitato. Vivo a Roma da 18 anni ma solo qualche anno fa ho visitato per la prima volta il Cimitero Acattolico (conosciuto anche con il nome di inglese o protestante) e ne sono rimasta completamente folgorata. Era primavera ed il glicine, fiorito un po’ ovunque, rendeva il luogo romantico, malinconico e di una bellezza struggente. Da quel giorno non solo è diventato uno dei miei luoghi del cuore ma ci sono ritornata spesso e nel tempo, avendo destato la curiosità di amici e familiari, ho portato anche loro. Nei giorni scorsi sono tornata con mio fratello che si trovava in zona e aveva appena fatto un giro nel vicino quartiere Garbatella. Il cimitero Acattolico si trova in via Caio Cestio nel quartiere Testaccio e a pochi metri dalla fermata Piramide. Sembra incredibile ma, nonostante la zona sia alquanto trafficata e caotica, una volta all’interno si respira solo quiete e pace ed il tempo sembra fermarsi. Credo che sia uno dei luoghi più silenziosi e suggestivi di Roma! Le lapidi si trovano in un area ricolma di pini e cipressi secolari. Si rimane letteralmente meravigliati quando si varca l’ingresso che, dalla zona dove sono sparse le tombe, conduce ad un piccolo giardino da cui si ha una superba e strepitosa vista sull’imponente Piramide Cestia, costruita tra il 18 ed il 12 A.C.

Su questo giardino, oltre ad alcune suggestive tombe, ci sono un paio di panchine su cui potersi sedere ad ammirare la piramide di fronte o semplicemente ad osservare i tanti gatti che qui si trastullano al sole magari adagiati sulle tombe.

La Piramide si trova in un punto che è crocevia di autobus e macchine ed osservarla dal giardino ti consente di isolarti da traffico e caos e di godere solo la bellezza di questa opera antica così tanto ingiustamente trascurata proprio perché stretta nella morsa del traffico.

Nel cimitero riposano artisti, poeti, scrittori o semplici viaggiatori che alla fine del 1800 avevano perso la vita durante il loro soggiorno a Roma. Qui ad esempio riposa il figlio di Goethe, morto durante il suo viaggio a Roma e la cui tomba fu commissionata dal padre. Sono visibili le tombe di Antonio Gramsci, tra i fondatori del partito comunista italiano e di Carlo Emilio Gadda, celebre per il suo romanzo “Quel brutto pasticciaccio di via Merulana”. Da luglio 2019 riposa qui anche Andrea Camilleri. Una semplice e modesta lapide riporta il suo nome ed suoi dati anagrafici. Tanta semplicità e modestia sono coerenti con la personalità di Camilleri, uomo pragmatico e immensamente colto.

Alcune lapidi invece sono delle vere e proprie opere d’arti. Il monumento funebre più suggestivo e famoso, tanto da diventare immagine simbolo del cimitero acattolico, è “l’Angelo della morte” realizzato dallo scultore William Wetmore Story per la tomba della  moglie Emelyn Story. Un angelo, inginocchiato sulla tomba, piange la scomparsa dell persona cara. Il suo viso è nascosto e la testa è appoggiata su un braccio mentre l’altro è completamente abbandonato nel dolore e nello sconforto. Nell’osservare l’angelo si prova una grande empatia, si avverte quasi lo stesso dolore e si rivive quel grande senso di vuoto che tutti noi abbiamo provato nel perdere una persona cara. L’opera è struggente ma nello stesso tempo dolcissima.

Nel giardino si trova la tomba del poeta inglese John Keats morto di tubercolosi a Roma all’età di 25 anni. Colpisce l’epitaffio in inglese scritto sulla sua lapide: (riporto la frase tradotta in italiano) Questa tomba contiene i resti mortali di un giovane poeta inglese che, sul letto di morte, nell’amarezza del suo cuore, di fronte al potere dei suoi nemici, volle che fossero incise queste parole sulla sua lapide: Qui giace un uomo il cui nome fu scritto nell’acqua”. Una frase emblematica dell’aspirazione umana all’immortalità. Keats temeva che le sue opere non fossero così apprezzate da poter sopravvivere alla sua vita, donando eternità al suo nome. Leggendo quella frase ho pensato più semplicemente alla fugacità ed alla caducità delle cose terrene. Le energie, i desideri, le aspirazioni, le gioie ed i dolori svaniscono nel nulla senza lasciare traccia, proprio come una goccia che cade nell’acqua creando un buco che immediatamente svanisce nel nulla.

Gli fa da eco una lapide posta sul vicino muro dove è incisa una frase scritta in inglese (anche qui la riporto in italiano) dagli amici del poeta: “Keats! Se il tuo caro nome fu scritto sull’acqua, ogni goccia è caduta dal volto di chi ti piange”.

Questo luogo è dunque meritevole di una visita e consiglio a chiunque di andarci. Nella zona sono sparsi numerosi siti di interesse culturale ed artistico. A pochi metri si trova il Monte dei Cocci. Una vera e propria “discarica” dell’antica Roma in cui venivano deposti cocci in terracotta tanto da formare un monte artificiale. Nella zona di Testaccio è meritevole di visita anche l’ex Mattatoio, oggi polo culturale dove organizzano mostre e numerosi eventi. Altro luogo interessante è il quartiere “Garbatella” con le sue villette costruite negli anni venti del novecento.

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