Europa

Portogallo on the road

Il Portogallo è stato per me una piacevolissima scoperta. Conoscevo solo Lisbona e qualche paesino limitrofo ma ignoravo completamente il resto del Paese. Ci sono stata a fine ottobre e ritengo, sulla base della mia esperienza, che costituisca proprio una meta ideale di viaggio in questa meravigliosa stagione. In questo periodo, infatti, i colori caldi dell’autunno che illuminano i paesaggi collinari della Valle del fiume Douro (nord del Portogallo), tappezzati di vigneti, regalano grandi emozioni e serenità d’animo. Così, il piacevole sole ottobrino e l’assenza chiassosa e caotica di turisti ferragostani, consentono in questa stagione di ammirare e di godere in maniera appagante la bellezza dei sentieri mozzafiato che corrono lungo le scogliere a picco sul mare nella Regione dell’ Algarve.

Lisbona

Il viaggio con il mio compagno è iniziato a Roma Ciampino con volo Ryanair diretto a Lisbona. Siamo atterrati una domenica mattina in cui era prevista per tutta la giornata pioggia ma in realtà il tempo non ha fatto capricci particolari, qualche nuvola all’orizzonte intervallata da sprazzi di sole temporanei e allietata sul finale da un tramonto sul fiume Tago di una bellezza indescrivibile.

Lisbona è una città che guarda con slancio al futuro senza dimenticare il suo incredibile passato, segnato da un lato dal lustro apportato al Paese dalle grandi esplorazioni del XV secolo ed il cui incredibile lascito è visibile nelle strade, nei palazzi e nelle belle piazze e dall’altro, da un più recente passato segnato dal tragico capitolo della dittatura salazarista, conclusasi soltanto il 25 aprile del 1974 con la rivoluzione dei garofani. Il nome di “Rivoluzione dei Garofani” deriva dal gesto di una fioraia che in una piazza di Lisbona offrì garofani ai soldati e furono dagli stessi inseriti nelle canne dei fucili affinché le truppe filo governative non opponessero resistenza. Che bella immagine a conclusione della dittatura e che bell’inizio per la democrazia!

Che dire di Lisbona? Mi ha colpito molto per la sua vivacità e modernità. Il nuovo quartiere LX Factory nato nel 2008 in un’area industriale abbandonata è centro culturale vivace dove si trovano numerosi ristoranti, librerie e bar e le vie sono abbellite da numerosi murales. Per non parlare del lunghissimo ponte Vasco da Gama, percorso in macchina per andare in aeroporto. E’ il ponte più lungo d’Europa ed il settimo del mondo: simbolo per eccellenza di modernità e di avanguardia. Inaugurato nel 1998 in occasione dell’Expo, attraversa il fiume Tago collegando le due sponde della città. Dal ponte è visibile in lontananza la grande statua del Cristo redentore inaugurato dal dittatore Salazar nel 1959 ed ispirata a quella più famosa di Rio De Janeiro. E’ visibile anche il ponte 25 Abril (un tempo ponte Salazar poiché commissionato dal dittatore ma poi rinominato 25 Abril per ricordare la rivoluzione dei garofani che rovesciò il regime di Salazar proprio in quella data).

Sulla sponda opposta si staglia inconfondibile il Castello di Sao Jorge e la città vecchia dove tutto rimanda ad un passato splendido, quando le grandi esplorazioni marittime e le nuove vie del commercio portarono qui ricchezza e lustro. La città vecchia ha una impronta nostalgica, poiché appare come una nobile caduta in disgrazia. I palazzi ingentiliti dagli azulejos ed impreziositi da balconi in ferro battuto appaiono in alcuni casi in rovina. La sua bellezza è autentica, non artefatta e soprattutto non votata al turismo dove vige la regola che tutto deve apparire perfetto e curato. Per certi versi mi ricorda tanto Napoli, non è perfetta ma trasuda dolcezza e malinconia con quei suoi panorami mozzafiato dove in cui caso sullo sfondo c’è il mare sull’altro il fiume Tago. Gironzolando per il quartiere dell’Alfama ci siamo persi tra i vicoli stretti , abbiamo percorso scalinate tortuose e lunghe spesso accompagnati dalle note del fado, il genere musicale nato in questo quartiere che racconta di amori non corrisposti o lontani e in generale racconta della “saudade” tipica portoghese.

Come dimenticare il sali-scendi per le ripide colline di lisbona o le funicolari che lentamente si inerpicano sul Bairro Alto!

Che meraviglia passeggiare nello splendido ed elegante quartiere del Chiado ed imbattersi nelle rovine del Convento Do Carmo, con le sue imponenti arcate gotiche prive di pareti e di soffitto. Il convento, fu distrutto dal terribile terremoto del 1755, ed oggi proprio questo “scheletro” affascina i tantissimi turisti che passano lì ogni giorno.

Così, è suggestivo ritrovarsi improvvisamente nella luminosa ed immensa Praca do Comercio, aperta su un lato sul fiume Tago. Questa piazza è un vero e proprio salotto e metaforicamente costituisce la porta d’ingresso alla città.

Da non perdere infine una visita alla Torre de Belem situata proprio sulle rive del Tago, ma fatela al tramonto e credetemi Lisbona vi entrerà nel cuore per sempre!

Noi abbiamo dormito per due notti nel b&b Casa do Principe, una residenza storica nel pieno centro di Lisbona situata proprio di fronte ad un bellissimo giardino ricco di alberi secolari. La posizione è molto comoda e consente di girare tranquillamente a piedi per il centro o di collegarsi a qualsiasi mezzo pubblico.

Tra tutti i ristoranti provati il migliore è sicuramente il Restaurante Frade dos Mares. La cucina è molto ricercata e particolare in un perfetto mix di tradizioni ed innovazioni culinarie.

Abbiamo preso una macchina a noleggio a Lisbona e per tutti i giorni seguenti l’abbiamo utilizzata per i vari spostamenti, restituendola in aeroporto a Lisbona dove avevamo l’aereo di ritorno per Roma.

Cosa vedere fuori Lisbona: Sintra e Cabo Da Roca

Il nostro viaggio prosegue a Sintra con la visita al PALACIO DE PENA. Siamo stati accolti da una fitta coltre di nebbia e da una leggera pioggia che comunque ha conferito a questo suggestivo luogo un fascino tutto particolare. Anche gli immensi e curati giardini, avvolti nella nebbia, mi hanno particolarmente colpito.

Non è molto comodo passeggiare con un ombrello in mano e sentire l’umidità che ti entra nelle ossa ma quel misto di curiosità e di mistero che ho provato durante la mia visita sarebbero stati meno intensi in una giornata di sole.

La nebbia era così fitta che i pinnacoli moreschi del palazzo si intravedevano a malapena e così, quando non hai una visuale ampia sulle cose, l’ansia di conoscerle si fa più intensa. Il palazzo merita moltissimo dall’esterno, è colorato e le sue geometrie moresche riportano alla mente il palazzo delle mille ed una notte.

Sono tantissimi i turisti che visitano ogni giorno questo magnifico luogo, iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell’Umanità, e proprio questa calca di persone rende la visita al luogo decisamente più complicata e snervante. Se posso darvi un consiglio, godetevi appieno gli splendidi giardini e l’esterno del palazzo e passeggiate per i lunghi viali inoltrandovi nel bosco e cercate il punto più alto da cui osservare il palazzo nel suo complesso senza curarvi di visitare il palazzo nel suo interno. Gli appartamenti non sono interessanti e la visita si svolge seguendo un percorso obbligatorio, praticamente si procede in fila indiana e tale costrizione rende la visita noiosa e stancante.

Dopo aver fatto un giretto per Sintra e aver mangiato qualcosa al volo in uno dei tanti locali posti nei vicoletti del paesino, abbiamo ripreso la macchina per ritornare a Cabo da Roca (c’eravamo stati nel 2006). Speravo di ammirare uno splendido tramonto sul mare ma una coltre di nuvole all’orizzonte ha inghiottito il sole che calava.

Questo luogo è famoso poiché costituisce il punto più occidentale d’Europa, l’estremo lembo ed ultimo avamposto. Come recita una lapide posta lì sulla scogliera battuta dai venti , questo è “il punto dove la terra finisce ed incomincia il mare”.

Il castello dei Templari a Tomar

Il nostro viaggio prosegue la mattina seguente a Tomar (poco più a Nord di Lisbona a circa un’ora e trenta di macchina). Visitiamo il magnifico Castello dei Templari (patrimonio Unesco e stranamente poco affollato). Il Castello dei templari o Convento de Cristo in origine era una fortezza costruita dai Cavalieri templari come quartier generale dell’ordine in Portogallo. Dopo la soppressione dell’Ordine dei templari, il luogo fu trasformato in un monastero e divenne sede dell’ Ordine di Cristo ed avrà un ruolo centrale nel finanziare le grandi scoperte ed esplorazioni geografiche del XV secolo.

Meravigliosi sono i chiostri di questo incredibile castello e bellissimi i vari stili architettonici.

I giardini poi nel periodo autunnale fanno da meraviglioso quadro a questo luogo così ricco di storia e pieno di suggestioni.

Porto

Ci siamo poi diretti nella bellissima città di Porto con il suo caratteristico quartiere della Ribeira. Dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale, la Ribeira è caratterizzata da un insieme di casette colorate e addossate l’una sull’altra e poste sulla riva del fiume Douro.

Qui ci sono tantissimi ristoranti e locali in cui fermarsi e godere la vista sul fiume. Interessanti sono i vari edifici, sia civili che religiosi, completamente ricoperti dagli azulejos. Credo che questa sia la cosa più caratteristica di Porto!

Per fortuna il pomeriggio in cui siamo arrivati a Porto abbiamo avuto tutto il tempo necessario per passeggiare per la città. La mattina seguente avevamo in programma di visitarla in maniera più approfondita ma una pioggia insistente e di ampia portata ci ha costretto a lasciare la città anzitempo. Dovrò ritornarci prima o poi per conoscerla meglio!

Abbiamo pernottato per due notti al “Belomonte Guesthouse“, un’antica torre nel cuore della città. Un hotel molto curato e pulito e per questo assolutamente consigliato.

Valle del Douro e le “Quinte”

Dopo esserci inzuppati completamente sotto l’acqua abbiamo deciso di cambiarci i vestiti in un garage sotterraneo dove avevamo lasciato l’auto e di rimetterci in viaggio verso la Valle del Douro. Qui viene prodotto il famosissimo “porto” , il vino liquoroso e altri pregiati vini.

La Valle è patrimonio Unesco. Il paesaggio autunnale è emozionante. Il fiume Douro e le colline coltivate a vigneti regalano scenari mozzafiato. Abbiamo degustato i vini prodotti in questa terra e visitato varie “quinte” ossia aziende vinicole, passeggiando tra i vigneti e ammirando i colori caldi dell’autunno dove il rosso,l’arancio o il giallo predominano su tutti gli altri colori. La nebbiolina che spesso scendeva sulle colline conferiva al luogo un aspetto romantico.

Qui abbiamo dormito in un’antica azienda vinicola, Casa de Casal de Loivos. l’edificio è molto bello e circondato da un grande vigneto oltreché dotato di una bella piscina. Le camere sono invece piccole ed arredate con suppellettili del tempo, per cui possono risultare un pochino cupe ed inquietanti. Detto ciò, sia la colazione che la cena sono state ottime. Si mangia in una sala dove c’è un unico grande tavolo ovale in compagnia degli altri ospiti. Ho trovato davvero piacevole mangiare e conversare con gli altri commensali. In autunno, quando fuori cala l’umidità e la nebbia e non c’è molto da fare fuori, è molto gradevole trascorrere la serata con altre persone. Abbiamo conosciuto in questa occasione una coppia tedesca che aveva girato quasi tutta l’Italia mostrando una conoscenza dei luoghi e della storia italiana davvero singolari.

Evora: il borgo medievale, la cattedrale ed il tempio romano

A malincuore abbiamo lasciato il Douro per scendere verso Sud con tappa ad Evora. E’ una cittadina medievale e deliziosa con tante stradine caratterizzate da piccole case tinteggiate di giallo. Mi ha colpito il chiostro della cattedrale e la sua terrazza, bellissima e magica! Dall’architettura sembra più un castello che una chiesa.

In una piazza del centro vi sono i resti di un tempio romano ben conservato!

Abbiamo dormito in un Hotel moderno “Evora Olive hotel” completamente diverso dagli altri scelti durante il viaggio. La struttura non mi ha colpito molto poiché si tratta di un albergo posto in palazzo di recente costruzione (molto anni 70) ma le camere sono spaziose, moderne, pulite e la colazione super!!! Una varietà incredibile di torte, rustici e leccornie di ogni sorta!

I panorami in Algarve

Infine, la nostra ultima tappa è stata la Regione dell’Algarve, estremo Sud del Portogallo. Qui ho lasciato un pezzetto di cuore! Siamo stati accolti da un sole splendido e 25 fantastici gradi. Innumerevoli sono i percorsi di trekking lungo i 150 km di costa. Abbiamo percorso il sentiero delle Sette Valli sospese.

Il sentiero delle Sette Valli sospese : Grotta di Benagil, Ponta de Pietade, Praia do Camilo

Non ci sono parole per descrivere la bellezza di questi luoghi! Scogliere altissime e a picco sul mare, falesie dalle forme più bizzarre e innumerevoli grotte marine.

La più bella è la Grotta di Benagil, una vera e propria cattedrale del mare, con un grande buco in alto e due ingressi dal mare. Si arriva solo in barca o con poche bracciate dalla spiaggia vicina. La si può ammirare dall’alto percorrendo il sentiero delle sette valli sospese.

Meraviglioso anche il percorso vicino Ponta de Pietade e la bellissima Praia Do Camilo.

Rota Vicentina da Sacres al Faro de Cabo Sao Vicente

L’ultimo giorno abbiamo deciso di percorrere una parte della Rota Vicentina, da Sacres al Faro de Cabo Sao Vicente. Anche questa zona è caratterizzata da alte scogliere a strapiombo sul mare.

Lo scenario è surreale ed a malincuore ci siamo rimessi in macchina per fare ritorno a Lisbona , in aeroporto più precisamente, dove ci attendeva il volo per Roma dopo una bellissima settimana trascorsa in questa sorprendente terra.

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