Alla scoperta della Thailandia

Una giornata nel Parco Nazionale del Doi Inthanon

Se ti trovi a Chiang Mai e hai già visitato la città con i suoi bellissimi templi, puoi scegliere di fare varie escursioni di un giorno. Puoi andare a Chiang Rai o passare per il triangolo d’oro (ossia un’area sul fiume Mekong in cui si incontrano i confini della Thailandia del Laos e del Myanmar). In quella zona vivono ancora varie tribù locali, tra cui i Karen famosi per le donne giraffa (portano al collo tanti anelli). Noi abbiamo scelto di fare trekking sul Doi Inthanon, poiché è poco distante da Chiang Mai e volevamo trascorrere una giornata a stretto contatto con la natura senza particolare stress. Il Doi Inthanon è un parco nazionale distante circa 60 km da Chiang Mai. Prende il nome dalla vetta più alta della Thailandia ed è caratterizzato da una fitta foresta intervallata da numerose cascate, panorami mozzafiato e campi coltivati a terrazzamento (riso, caffè, thè e vari tipi di frutta). All’interno vi si trovano anche villaggi tribali. Sono numerosi i tour operator che da Chiang Mai organizzano escursioni al Doi Inthanon. La nostra guida è venuta a prenderci in albergo alle 07.00 di mattina e dopo aver preso gli altri partecipanti dai vari alberghi in cui pernottavano ci siamo diretti subito al parco con una prima sosta alle belle cascate Wachirathan.

Abbiamo poi visitato le due Pagode dedicate al Re e alla Regina della Thailandia. Questo complesso è stato costruito per onorare il 60° compleanno del re Buhimbol Adulyadej nel 1987 e della regina Sirikit nel 1992. Il luogo è davvero incantevole soprattutto per i giardini curatissimi e pieni di fiori variopinti.

Si prosegue il tour con una sosta ad un mercatino gestito da donne che vivono all’interno del parco e che si auto sostentano vendendo thè frutta secca e vari prodotti artigianali . Dopo una breve pausa pranzo, ci siamo inoltrati nella foresta e abbiamo camminato per un paio d’ore. La passeggiata è stata molto rilassante e non richiede nessuna abilità o particolare allenamento. Lungo il percorso ci si inoltra nella ricca e rigogliosa vegetazione del parco e si incontrano numerose cascate e fiumiciattoli in cui è possibile fare un bagno.

Lasciata alle spalle la foresta si continua a camminare avendo come panorama una valle in cui si coltiva riso, thè caffe e frutta. Negli anni 70 proprio in questa zona si coltivava prevalentemente oppio, poi grazie ad un programma “etico” del Re Bhumibol Adulyadej si è sostituito l’oppio con le altre colture citate. Il Re, in visita in quelle zone alla fine degli anni sessanta , si rese conto che la coltivazione dell’oppio avvantaggiava solo poche persone, minava la sicurezza nazionale e metteva a rischio la salute dei contadini tribali (molti facevo ampio uso di droga). I contadini inoltre erano considerati criminali pur non avendo benefici economici concreti dalla produzione di droga.
L’opera di re Bhumibol contro il traffico di droga è stata riconosciuta anche dal Programma delle Nazioni Unite per il controllo internazionale della droga, che nel 1994 ha premiato il sovrano con la medaglia d’oro. Il suo progetto è stato il primo al mondo contro la coltivazione dell’oppio.
Questa storia mi è piaciuta davvero tanto ed è per questo motivo che quando abbiamo visitato il mercato gestito dalle donne del villaggio tribale ho comprato molti prodotti (confezioni di thé verde, mango essiccato e confezioni di frutta secca). E’ giusto aiutarli visto che il frutto del loro lavoro è pulito e legale.

Abbiamo infine fatto visita al villaggio Tribale e abbiamo avuto modo di chiaccherare con alcune delle persone che vivono lì e nel frattempo ci è stato anche offerto un caffè. Verso le 17:00 ci siamo rimessi in autobus per fare ritorno a Chiang Mai.

Insomma abbiamo trascorso una bella giornata completamente immersi nella natura, per questo ve la consiglio!

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