Europa,  Francia del Sud

Provenza e la route de la lavande

Il periodo ideale per visitare questa splendida zona della Francia è luglio quando la fioritura della lavanda è al suo apice. Ho organizzato questo breve tour di quattro giorni prima che scoppiasse l’epidemia di covid e tra rischio annullamento e qualche esitazione siamo per fortuna riusciti a partire alla volta della Provenza.

Atterriamo alle 19:00 a Marsiglia, dove ad accoglierci c’è la fresca brezza del maestrale che qui soffia quasi incessantemente. Ricordo ancora con il sorriso quando un paio di anni fa proprio a Marsiglia il maestrale distrusse la portiera dell’auto, costringendoci a proseguire il nostro tour con lo sportello che non si chiudeva del tutto. Scoprimmo nei giorni successivi che c’era stata una vera e propria ecatombe di macchine a causa del forte vento! Prendiamo subito una macchina a noleggio (prenotata dall’Italia) e ci dirigiamo nella zona di Valensole.

Valensole e la lavanda

In questo piccolo borgo provenzale, alquanto anonimo se non fosse per le immense distese di lavanda, ha inizio quella che idealmente viene definita la “route de la lavande“. Si tratta di un percorso di campagna da percorrere in macchina costellato di campi di lavanda, di grano e di uliveti e che tra arroccati borghi medievali, antichi monasteri e varie zone collinari si conclude a Sault, piccolo villaggio altrettanto famoso per la coltivazione della lavanda. Arriviamo in tempo per ammirare uno splendido tramonto proprio sul plateau de Valensole, dove i lunghissimi filari di lavanda si perdono all’orizzonte. Questo altipiano è super fotografo ed è così famoso da divenire immagine simbolo della Provenza.

A rendere magica la visione di questi campi violacei c’è un super tramonto da una parte e dall’altra una luna argentea piena e luminosa che mano a mano si eleva al cielo proprio sulla piana.

La visione di questo incredibile spettacolo ci è costata la rinuncia alla cena. In Provenza il sole tramonta alle 21:30 ma nei ristoranti si cena fino alle 21:30/22:00 e dopo questa fascia oraria, a meno che non vi troviate a Marsiglia o ad Avignone, è pressoché impossibile trovare un ristorante che possa servirvi la cena. Ci accontentiamo quindi di bere qualcosa in un locale sito a Greoux de Bains, piccolo paesino dove avevamo preso una camera in una graziosa casa di campagna con davanti ancora la bellissima immagine dei campi di lavanda al tramonto.

Il viaggio vero inizia la mattina seguente con una seconda tappa al Platau de Valensole dove con più calma ammiriamo i filari di lavanda e vaste zone ricolme di girasoli. Adoro la campagna estiva e questa visione è paradisiaca.

Riprendiamo la “Route de la lavande” per visitare alcuni borghi provenzali posti lungo la strada con l’obiettivo di raggiungere la zona del Luberon. Si tratta di un massiccio montuoso riconosciuto come riserva della biosfera dall’Unesco che comprende i villaggi di Roussillon, Gargas e Rustrel ed è caratterizzato da giacimenti di ocra, diverse cave di estrazione attive sino a qualche decennio fa e numerosi percorsi naturalistici in cui potrete ammirare alte falesie e dune di sabbia rossa. Qui il colore predominante è il rosso/arancione e non più il viola della lavanda. Prima di immergerci in questi paesaggi visitiamo Manosque, piccolo e grazioso borgo provenzale dove facciamo un pranzo rapido in una boulangerie.

Rustrel ed il “Colorado Provencal”

Ci rechiamo prima a Rustrel dove visitiamo il sito conosciuto come “Colorado Provencal” per la somiglianza in scala molto ridotta ai più famosi panorami dei Parchi Americani. Il luogo è molto particolare. L’ingresso al sito è gratuito e bisogna pagare solo 5 euro di parcheggio. All’interno ci sono 3 sentieri diversi per difficoltà e durata. Consiglio di percorrere il sentiero intermedio (circa due ore di percorrenza o poco meno) poiché vi permette di avere una visione completa del luogo. Sarete colpiti dalle dune di sabbia rossa e dalle imponenti formazioni rocciose modellate dal vento e dagli agenti atmosferici nel modo più bizzarro.

Roussillon e i “Sentier de Ocres”

Il nostro tour continua a Roussillon, per vedere i “Sentier de Ocres“. Lo scenario anche in questo sito è bellissimo. Un percorso completamente immerso nella rigogliosa vegetazione arricchito qua e là da falesie e pinnacoli con le varie sfumature dell’ocra. Dopo la visita alle terre dell’Ocra visitiamo il piccolo e grazioso villaggio di Roussillon da cui si ha una bella visuale sul paesaggio intorno ed esso stesso ha le case costruite con la stessa tonalità dei colori tipici del territorio e dove spiccano il giallo, l’arancio ed il rosso.

Concludiamo la giornata a Isle Sur la Sorgue dove pernottiamo in una bellissima casa di campagna. Questo grazioso villaggio merita una visita e forse, tra i tanti paesini visti, è quello che più mi ha colpito. Questa cittadina è una vera e propria isola circondata dalle acque del fiume Sorgue ed è caratterizzata da un intrigo di canali, ponticelli e mulini ad acqua. La cittadina è molto vitale, piena di ristoranti con bei terrazzi sui canali e tanta gente che passeggia. Vale decisamente una visita.

Gordes

La mattina seguente visitiamo Gordes, un villaggio arroccato su uno sperone di roccia con un castello posto proprio sulla sommità. Questo piccolo borgo è stato scelto come dimora da artisti, pittori, registi ed è inserito tra i borghi più belli di Francia. Purtroppo il giorno in cui sono stata io il castello era chiuso.

Abbazia de Senanque

La nostra visita continua all’Abbazia de Senanque. Si tratta di una abbazia cistercense ed attira numerosi turisti poiché è completamente immersa nella natura rigogliosa e nella stagione estiva è abbellita da un bellissimo campo di lavanda posto proprio all’ingresso del sito. Questa abbazia è protagonista di numerose cartoline ed immagini della Provenza. Purtroppo non fanno entrare nel giardino di lavanda, lo si può ammirare solo dall’esterno mentre gli interni del complesso abbaziale sono visitabili pagando il ticket d’ingresso nonostante ci vivano i monaci.

Lasciamo la Provenza per andare verso il mare con l’obiettivo finale di stare a Marsiglia per due giorni. Come ho già scritto all’inizio, sono stata in Provenza un paio di anni fa ed in quella occasione avevo visitato città e luoghi davvero molto interessanti. Ad esempio Avignone, Pont du Gard o Nimes , che reputo luoghi meravigliosi ed imperdibili. Ad una persona che per la prima volta si reca in Provenza a luglio consiglierei di visitare Valensole con i campi di lavanda ma senza perdere tanto tempo nei borghi intorno e di visitare invece i luoghi indicati poc’anzi. Anche Arles, Les Baux de Provence o Aix en Provence sono interessanti ma sicuramente meno di quelli citati sopra. Nel mio precedente viaggio invece avevo avuto poco tempo per visitare Marsiglia ma mi aveva piacevolmente stupito. Prima di raggiungere Marsiglia abbiamo fatto una sosta a San Remy de Provence dove abbiamo mangiato e subito dopo abbiamo visitato il monastero di Saint Paul de Mausole in cui Van Gogh aveva volontariamente deciso di far curare la sua pazzia. Qui aveva trascorso un anno durante il quale aveva dipinto numerosi quadri. Tra i più famosi e forse il mio preferito: “La Nuit Etoilee”.

Marsiglia

Marsiglia è una città davvero molto interessante dove convivono due anime: quella moderna protesa al futuro e che l’ha vista capitale della cultura europea nel 2013 e quella pregna di storia millenaria, crocevia di popoli che hanno lasciato le proprie traccie nelle vestigia della città. Fu fondata dai Focesi nel 600 A.C. che si stabilirono proprio lì dove la costa presentava una lunga e stretta insenatura che l’avrebbe resa sicura dalle incursioni e dalle intemperie del mare. Nei secoli sono sbarcati Romani, ebrei, armeni, italiani, corsi, spagnoli, magrebini e turchi in un avvicendarsi di culture ed di lingue differenti che oggi la rendono così multietnica ed affascinante. Nonostante nei secoli la città si sia notevolmente ingrandita (è la seconda città più grande di Francia, anche se questo titolo se lo contende con Lione), questa insenatura dove sorge il Vieux Port rimane tutt’oggi il cuore pulsante della città. Lungo questa ansa è un brulicare continuo di gente e di barche ormeggiate o che vanno e tornano dopo un’escursione sui Calanque o sulle isole vicine.

Sul vecchio Porto si concentrano numerosi ristoranti e bar. Da qui si diparte la Canabiere, la via dello shopping e si sale verso Le Panier, l’antico quartiere di pescatori sito sulla collina prospiciente. Questo quartiere con il suo saliscendi e con i suoi colorati murales è il luogo che più ho amato a Marsiglia. Un tempo quartiere difficile e malfamato oggi è stato riqualificato a seguito della nomina di Marsiglia a Capitale della cultura europea. Così, nel dedalo di stradine e lunghe scalinate che si aprono su piazze animate da bar e tavolini all’aperto, ci si imbatte in laboratori artistici e di pittura. Vecchi palazzi dove quasi non arriva la luce del sole sono intervallati da edifici di interesse storico come ad esempio Vieille Charité, palazzo del 1600 adibito a suo tempo per contenere i poveri ed i mendicanti della città, oggi vivace centro multidisciplinare che ospita mostre temporanee e permanenti.

Vieille Charitè
Murales a Le Panier

Scegliamo di dormire in un appartamento nel cuore del Panier, in un edificio con scale strettissime e buie che danno la misura di quanto il quartiere fosse povero ed insalubre. L’appartamento all’interno però è moderno e confortevole e di proprietà di due ragazzi che si sono rivelati davvero gentilissimi. La prima sera, in piena notte, abbiamo avuto un problema nell’apertura della porta (la serratura era completamente bloccata) e alla nostra chiamata al cellulare si sono precipitati da noi per risolvere il problema. Dopo vari tentativi sia di aprire la porta sia di trovarci un’altra sistemazione, hanno deciso di ospitarci a casa loro, rivelandosi davvero premurosi e ottimi anfitrioni, vista la super colazione offertaci al mattino. Uno dei due, mortificato per la situazione, ha chiamato la mamma di origine italiana che in un mix di francese e di dialetto siciliano ci chiedeva scusa per l’inconveniente. Una bella avventura in piena notte ma appianata al meglio dalla gentilezza di Eric e Styves con i quali siamo rimasti in contatto con la promessa che, qualora dovessero capitare a Roma, faremmo volentieri da ciceroni.

Ma torniamo alla città vecchia. L’accesso al porto è delimitato da entrambi i lati da due splendide fortezze, costruite sui due promontori. Il forte Saint Jean, composto da numerosi edifici fu in origine costruito dall’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni che qui si stabilirono ai tempi delle crociate ed il Fort Saint Nicolas costruito nel 1660 per ordine del Re Luigi XIV per sedare le continue rivolte dei Marsigliesi. Il suo scopo, dunque, era duplice: proteggere la città dalle invasioni dall’esterno e reprimere ogni tentativo di insurrezione popolare. In precedenza al suo posto c’era una torre che serviva per manovrare la catena che chiudeva l’ingresso del Porto. Noi abbiamo visitato solo il Forte Saint Jean e credo che il Forte Saint Nicolas sia proprio chiuso e non visitabile. Dalla terrazza della fortezza si ha una vista magnifica sul Porto e sul Mare.

Marsiglia è una città piena di punti panoramici. Al riguardo vi consiglio di andare ai giardini del Faro da cui si può vedere il Forte Saint Jean in tutta la sua imponenza.

Panorama dai giardini del Faro

Per ammirare la città dall’alto ed avere una bella visuale anche su Chateau d’If e sull’arcipelago del Frioul (le isole di fronte a Marsiglia) vi consiglio di andare a Notre Dame de la Garde e di rimanere sino al tramonto ( fate attenzione agli orari di visita all’interno della cattedrale che naturalmente non coincidono con l’ora in cui tramonta il sole almeno in estate). Questa bella basilica costruita nel 1850 circa, posta a 150 metri sopra il livello del mare sulla collina della Garde, domina tutto il golfo ed è visibile dal mare e da vari punti della città.

Moderna ma molto bella e suggestiva è anche la Major, la cattedrale sul mare costruita nella seconda metà del 1800 sui resti di una più antica basilica.

Decisamente più antiche invece la bellissima abbazia di Saint Victor e la chiesa di Saint Laurent, trovate durante le lunghe passeggiate per il centro storico.

Dopo aver girato in lungo ed in largo per Marsiglia, ormai paghi per aver approfondito la conoscenza di questa bella città, la mattina seguente decidiamo di fare un’escursione in barca per scoprire la zona costiera. Il nostro obiettivo è vedere la zona dei Calanque e lo Chateau d’If. Purtroppo scopriamo che Chateau d’If è chiuso da due giorni a causa del maestrale ( le gite per mare le fanno ma l’isoletta è chiusa, misteri dei luoghi gestiti da enti pubblici!). La cosa mi amareggia non poco visto che il luogo per me è magico. Chi ha letto “Il conte di Montecristo” di Dumas mi potrà capire. In questo castello viene ingiustamente detenuto il protagonista del romanzo e, seppur nella cattiva sorte, proprio qui farà un incontro che cambierà in meglio le sorti del suo destino. Il luogo è così legato al romanzo che in nome del turismo, l’ente che gestisce il luogo ha creato nel muro addirittura un buco di collegamento tra due celle proprio per dare maggiore enfasi al racconto di Dumas ed emozione a chi visita il castello.

Riusciamo invece a vedere il Parco Nazionale delle Calanques dal mare. Si tratta di un Massiccio montuoso caratterizzato da falesie di roccia bianca a strapiombo sul mare e caratterizzato da una serie di canyon che creano insenature e profondi fiordi con acqua cristallina. Le Calanques possono ammirarsi sia via terra seguendo un percorso di trekking che parte da Marsiglia ed arriva a Cassis o via mare con escursioni in barca. Nel precedente viaggio avevamo fatto una giornata di trekking nel parco seguendo un percorso naturalistico ben tracciato e da cui avevamo ammirato meravigliosi panorami sul mare. In questa occasione, un po’ per avere una visione della zona dal mare un po’ per il gran caldo, decidiamo di scoprire le calette e le insenature dal mare. In entrambi i casi, sia che scegliate di percorrere a piedi le Calanques sia che decidiate di andare in barca e di fare bagni annessi, lo spettacolo naturalistico è assicurato!

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