Europa,  Grecia

Santorini: la perla della Grecia

Santorini è stata una delle mete scelte durante il nostro soggiorno nelle Cicladi. Abbiamo trascorso qui tre bellissime ed intense giornate senza accusare troppo il caos generato dalla quantità di persone che popola l’isola nel periodo estivo. A Santorini non si va per cercare angoli di solitudine e di pace. Qui, a differenza di ciò che accade nella stragrande maggioranza delle isole greche, è difficile se non impossibile trovare una caletta o una baia solitaria perché le spiagge sono poche e super affollate. Altri sono i motivi per cui recarsi a Santorini: qui troverete paesini arroccati sullo sperone di roccia, caratterizzati da vicoli stretti, case tinteggiate di bianco abbagliante, cupole di chiese ortodosse tondeggianti e blu che insieme a quel che resta di mulini a vento si perdono nel blu profondo del mare. Osservando Santorini dal mare, con quei paesini bianchi adagiati sul crinale della montagna, mi veniva in mente la neve fresca appena posata.

La Caldera

La vera attrazione però a Santorini è la sua CALDERA ed i panorami vertiginosi e mozzafiato. In vulcanologia il termine “caldera” indica la grande depressione o il bacino che si forma dopo che, a seguito dell’eruzione del vulcano, la parte centrale e sommitale del vulcano prima esplode, poi collassa su sé stessa ed infine viene completamente sommersa dalle acque. Quando mi affacciavo da un qualsiasi punto panoramico sulla caldera non poteva non suggestionarmi l’idea che 3600 anni fa c’era un’unica grande montagna con al centro il cono vulcanico ed io ero proprio sull’orlo finale della parte di montagna che non si è inabissata nel mare. Così come mi affascinava l’idea che l’isola potesse corrispondere al continente perduto di Atlantide di cui parla Platone in alcune sue opere, indicandola come sede di una civiltà eletta ed evoluta, spazzata via da un’immane cataclisma del tutto simile ad un maremoto. Per capire la portata catastrofica della terribile eruzione vulcanica è sufficiente affacciarsi da un qualsiasi punto panoramico della caldera. Scorgerete dapprima due isolette più esterne. Si tratta rispettivamente di Therasia ed Aspronissi. Tracciando una linea immaginaria che collega la parete semicircolare che forma l’isola di Santorini con queste due isolette sarà evidente la forma circolare o ellittica che prima era occupata interamente dalla montagna e che oggi è occupata dal mare. Nel bel mezzo di questa “ellisse”, si trovano le isolette di Nea Kameni e di Palea Kameni. Sono collocate proprio al centro della caldera nel punto in cui si trova il vulcano sottomarino. Si sono formate abbastanza recentemente e a seguito di altre eruzioni vulcaniche di breve entità.

Escursione in barca nelle isole di Nea Kameni, Hot springs e Thirasia

Per godere appieno tanta bellezza e poter visitare queste piccole isole, vi consiglio un’escursione in caicco o con qualsiasi altra imbarcazione. E’ sufficiente una sola giornata per conoscere ed esplorare questi luoghi e le varie escursioni organizzate sono pressoché identiche fra di loro. Vi conducono dapprima all’isoletta di Nea Kameni, dove farete una bella passeggiata di un paio di ore in quello che è un vulcano ancora attivo. Intorno a voi avrete un paesaggio brullo, costituito da montagne di lava nera. Lungo il percorso incontrerete numerosi crateri e qualche fumarola.

Dopo la sosta a Nea Kameni, l’escursione continua alle “hot springs”. La barca si ferma a circa 20 metri da una sorgente di acqua termale e se volete potete raggiungerla a nuoto con poche bracciate. L’acqua oltre ad essere a tratti arancione per la presenza di zolfo diventa sempre più calda mano a mano che ci si avvicina alla sorgente. Non indossate costumi bianchi o chiari perché l’acqua li macchia. Io ho avuto la brillante idea di indossare per l’occasione un bel costume bianco. Sono tornata in barca che era completamente tinto!

L’escursione prevede ancora una sosta nell’isola di Thirasia. Per arrivare nel punto più alto della cittadina bisogna percorrere circa 300 gradini. In alto c’è un bar ristorante con una bellissima e piacevole vista sulla caldera e su Santorini. Anche qui non posso fare a meno di raccontarvi la mia avventura con il costume bianco diventato nel frattempo arancione! Una volta arrivati sopra al ristorante di Thirasia ho deciso di cambiare il costume e di farlo asciugare su una sedia accanto alla mia. Per farla breve, solo dopo essere ritornata in barca mi sono resa conto che avevo dimenticato il mio costume al ristorante e avendo poco tempo, visto che da lì a mezz’ora saremmo dovuti ritornare a Santorini, ho pensato di tornare a recuperarlo, ripercorrendo i 300 gradini sotto un sole cocente. Ho recuperato il mio costume e sono tornata in barca più trafelata che mai ma in compenso mi sono guadagnata una serie di epiteti che andavano dal “superwoman” a “you are the best!”! Insomma mi sono sentita una star per cinque minuti! Il tour si conclude con un giro in barca proprio sotto i villaggi di Oia e di Fira per ammirarli dal basso. Vale assolutamente la pena fare questa escursione. Trascorrete ore piacevoli, meravigliandovi di quanto la natura, seppur nella sua massima potenza distruttiva, sia in grado di reinventarsi e di riproporsi più bella di prima.

Passeggiata da Imerovigli a Fira con sosta alla Roccia Skaros

Per godere appieno della vista della caldera e dei panorami strepitosi di Santorini, vi consiglio invece di fare una bella passeggiata da Imerovigli a Fira con una sosta, magari al tramonto, sulla Roccia Skaros, dove un tempo sorgeva una rocca veneziana. Qui il tramonto è davvero emozionante poiché il sole scompare nel blu profondo del mare mentre il cielo si tinge prima di arancio e poi di rosso e l’imponente roccia Skaros si trasforma in un grandioso gigante dai contorni cupi e neri come la lava di cui è costituito.

Passeggiata da Imerovigli ad Oia

Non perdetevi nemmeno la passeggiata che va da Imerovigli ad Oia. Anche qui potrete ammirare un bellissimo tramonto, avendo davanti a voi Oia con le sue ville bianche e lussuose. Io non ho percorso tutto il sentiero, poiché erano necessarie circa due ore di cammino e non avevo a disposizione tutto questo tempo. Mi sono limitata a camminare per un piccolo tratto partendo da Oia (quindi percorrendo il sentiero al contrario) e fermandomi in un punto proprio sopra il villaggio che mi consentiva di poter ammirare in tutta serenità il tramonto. Nel punto scelto, il sole tramontava proprio dietro l’isola di Folegandros e davanti a me, adagiata sulla roccia, era visibile il meraviglioso villaggio di Oia, le cui case bianche in quel momento della giornata assumono un color rosato. Vi sconsiglio invece di ammirare il tramonto direttamente ad Oia (sui ruderi del castello veneziano), moltissima è la gente che vi si reca e rischiate di non riuscire a vedere nulla. Molto meglio scegliere un luogo più in alto (come ho fatto io, ossia sopra Oia) e recarvi nel villaggio all’imbrunire. Io fatto così e sono riuscita ad arrivare in tempo per ammirare il romantico crepuscolo sulle case bianche e sui mulini a vento!

Il faro di Akrotiri

Vi consiglio di ammirare il tramonto anche dal Faro di Akrotiri, ossia nella parte opposta dell’isola. Anche qui la vista è mozzafiato e troverete molta meno gente.

Le spiagge rossa, bianca e nera

Altra imperdibile tappa a Santorini è la sosta nelle tre straordinarie e variopinte spiagge che si susseguono l’una dopo l’altra vicino ad Akrotiri. Si tratta delle spiagge rossa, bianca e nera. Nelle tre baie si arriva solo con la barca dalla spiaggia di Akrotiri. In realtà, la spiaggia rossa è raggiungibile anche attraverso un sentiero che però è soggetto a numerose frane. Vi è anche un cartello che avvisa del pericolo e di fatto ne vieta il passaggio. Ma tale divieto è purtroppo disatteso da molti.

La spiaggia rossa vicino ad Akrotiri

Sito archeologico di Akrotiri

Per gli amanti della archeologia consiglio la visita al sito archeologico di Akrotiri, definita da molti la “Pompei della Grecia” proprio perché, come accadde per Pompei , anch’essa è stata distrutta e nascosta per secoli agli occhi umani da materiale vulcanico. Molti di voi, grazie alle reminiscenze scolastiche, ricorderanno che la terribile eruzione del vulcano ha inferto un colpo mortale alla fiorente civiltà minoica, presente a Creta ed in tutto l’egeo. A seguito dell’eruzione infatti si generò uno tsunami che danneggiò gravemente ed in maniera irreversibile l’economia minoica. Ciò che molti non sanno, io l’ho scoperto solo visitando l’isola, è che nella stessa isola di Santorini era stanziata una popolazione evoluta che riuscì a mettersi in salvo proprio grazie alla serie di terremoti che precedettero la devastante eruzione. Gli scavi di Akrotiri infatti hanno riportato alla luce un’insediamento umano composto da numerosi edifici e stradine intricate. Sono stati rinvenuti affreschi, vasi, arredi ed altro oggetti di uso quotidiano. Il fatto che invece non siano stati rinvenuti gioielli, oggetti preziosi né tanto meno scheletri umani carbonizzati come a Pompei ha in qualche modo fatto supporre che la popolazione, esausta ed impaurita dai frequenti terremoti, abbia avuto tutto il tempo per lasciare la città e portare con sé gli oggetti più preziosi.

Qualche info utile: Io ho pernottato per tre notti al Hotel Kokkinos Villas ad Akrotiri. Le camere sono spaziose e pulite ed inoltre la vista sulla caldera è assolutamente meravigliosa. Quindi sento di consigliarvelo. Al contrario, per il mangiare non ho trovato una grande qualità come nelle altre isole delle Cicladi visitate quest’estate. Ho trovato molti ristoranti turistici con bella vista sulla caldera ma con una qualità del cibo mediocre o al massimo ordinaria. Per arrivare da Roma a Santorini consultate il sito della Vueling. Il volo dura solo due ore e trenta ed i prezzi sono abbastanza accessibili.

Per informazioni generali sulle Cicladi puoi leggere il mio articolo In giro per le Cicladi: Amorgos, Koufonissi, Folegandros e Santorini.

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